Il ruolo geostrategico dei cavi sottomarini
Le interconnessioni digitali come possibile ambito sanzionatorio
Articolo di Michele Savini Zangrandi, Banca d’Italia
Le infrastrutture di telecomunicazione rendono le interazioni talmente immediate che si dimentica facilmente la loro dimensione fisica, quasi l’informazione transitasse per un sistema etereo e smaterializzato. L’assenza di legami fisici (reti mobili e wireless) e l’utilizzo di termini come cloud contribuiscono a creare quest’impressione. La realtà è tuttavia molto diversa. La rete è un’infrastruttura profondamente materiale, costituita da server, cavi, antenne e satelliti con una presenza fisica e luoghi di transito.
Prendendo spunto dal tema di questo numero di GeoTrade, qui si discute del ruolo geostrategico dei cavi sottomarini, una delle componenti principali dell’infrastruttura globale di telecomunicazione. I cavi veicolano gran parte delle interazioni sociali ed economiche del mondo digitale, creando interconnessioni e dipendenze. Il controllo dei cavi costituisce quindi una leva strategica, il cui risvolto si manifesta in rischi – ampiamente discussi – di spionaggio e sabotaggio. Meno attenzione ha avuto invece finora la possibilità di diniego selettivo della rete da parte di chi controlla i cavi. L’estensione della logica della weaponization of interdependecies – ben nota per altre infrastrutture economiche – ai cavi sottomarini, ed i rischi che ne derivano dovrebbero invece essere considerati con maggiore attenzione.
L’articolo è pubblicato sul numero 2 di GeoTrade.