Le navi e l’onda del rischio geopolitico
Da alcuni anni mutamenti legislativi, protezionismi e sanzioni economiche figurano ai primi posti nella classifica dei fattori di rischio maggiormente percepiti dalle imprese. Quello che può essere definito nel complesso “rischio geopolitico” assume diverse configurazioni e si dipana lungo tutta la supply chain: rischio di entrare in mercati turbolenti o sotto embargo, di esportare beni sottoposti a restrizioni, di intrattenere rapporti commerciali con soggetti e vessel listati, quindi anche rischi legati al trasporto, in particolare marittimo.
La nave è infatti il mezzo predominante per il commercio internazionale, con il 90% delle merci globali trasportare via mare. GeoTrade ha fatto il punto sui nuovi scenari di rischio per il trasporto marittimo con Nazareno Cerni, vice direttore generale del gruppo Cattolica Assicurazioni e amministratore delegato di CattRe, società del gruppo dedicata alle linee di rischio non tradizionali, al cui interno opera – tra le altre – anche Mediterranea Underwriting, focalizzata nel business marine.
Cerni sottolinea come il ruolo dell’assicuratore sia profondamente mutato negli ultimi anni, con l’emergere di una nuova figura professionale, il Compliance officer, strategica per analizzare rischi giuridici legati alle sanzioni internazionali. Dal punto di vista strettamente assicurativo, l’ad di CattRe evidenzia un netto cambio di paradigma: oggi l’aspetto principale nell’assicurare una nave container non è l’incidente del mezzo in sé, ma gli effetti e il contesto di rischio in cui è collocata. I nuovi rischi si trovano al di fuori della nave.
L’intervista (a cura di Alessandro Amato) è pubblicata sul numero 2 di GeoTrade.
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